martedì 28 febbraio 2017

Il Governo Australiano autorizza lo sterminio di massa dei canguri.

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Il governo australiano autorizza lo sterminio di massa dei canguri. Le stime parlano di più di un milione di esemplari abbattuti. Insorgono gli animalisti.

Secondo il governo australiano, ci sono troppi canguri. (i coloni bianchi che gettano cemento sulla terra, che costruiscono grattacieli e tagliano alberi, invece non sono mai troppi...)


Ecco perché ogni anno viene autorizzato lo sterminio da parte di proprietari terrieri e cacciatori che vogliono liberarsene. Mentre le autorità dicono che si tratta di una "misura necessaria" per preservare altre specie, gli animalisti controbattono che la specie potrebbe presto essere a rischio. Anche perché, oltre agli abbattimenti autorizzati, ogni anno si verificano milioni di uccisioni illegali.





La mattanza autorizzata dal governo:


Non è una novità. Già nel 2015 e nel 2016, il governo australiano ha autorizzato lo sterminio legale dei canguri nel Paese. Le cifre ufficiali per il 2015 parlano di circa 1,6 milioni di esemplari abbattuti. Anche se i dati ufficiali non sono stati ancora rivelati, le stime ufficiose parlano di una cifra simile anche per il 2016.


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Anche nel 2017 i 4 Stati australiani hanno confermato la mattanza. E il numero degli abbattimenti potrebbe ancora una volta superare il milione.

Secondo le autorità locali, i canguri mettono in pericolo le praterie e, quindi, gli animali selvatici che hanno qui il proprio habitat. 
Ecco spiegate le ragioni degli abbattimenti autorizzati.

Il canguro grigio orientale è molto carino, ed è un elemento fondamentale dell’ecosistema, ma l’enorme numero di canguri sta distruggendo l’ecosistema“, spiega il professor David Lindenmayer, esperto di ecologia del paesaggi dell’Australian National University.

Secondo Lindenmayer, il problema sarebbe nato quando la tigre della Tasmania, predatore del canguro, si è estinta. La causa?
 La caccia eccessiva da parte degli indigeni. I coloni, poi, avrebbero invece sterminato i dingo, un altro predatore naturale dei marsupiali.


Immagine correlataOra le aree selvatiche dell’Australia sono solo uno scrigno munifico di cibo per i canguri. Piene di erba e acqua: gli unici predatori rimasti sono le auto”, spiega Linednmayer. Secondo il professore, l’eccessiva presenza di marsupiali avrebbe messo a rischio altre specie come il possum di Leadbeater e alcune varietà di lucertole senza zampe.



L’allarme degli animalisti:

Ambientalisti e animalisti dell’isola si battono da tempo affinché la mattanza venga fermata. Secondo loro sono almeno due le ragioni che rendono assolutamente inutile e controproducente l’abbattimento legale.



Innanzitutto, il fatto che il canguro venga sterminato anche illecitamente.


“Se consideriamo anche i canguri cacciati ogni anno e quelli colpiti dalle automobili, il numero di animali sterminati raggiunge svariati milioni ogni anno“, spiega Brad Smith, segretario della Upper Hunter Valley Wildlife Aid, associazione che si occupa della preservazione della specie.


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Il governo australiano concede delle speciali “etichette” da apporre ai capi abbattuti. 

In questo modo, il numero di animali uccisi dovrebbe essere contenuto: ai cacciatori e ai proprietari terrieri, infatti, non viene consegnata una nuova etichetta finché non utilizzano la precedente. Ma questo succede molto raramente, secondo Smith.

Anche perché è praticamente impossibile controllare quello che succede all’interno delle vaste proprietà terriere australiane. 

Secondo le associazioni, molti esemplari di canguro vengono uccisi per sfamare i cani. E in alcuni casi anche le persone.




Accanimento contro i cuccioli:

La seconda ragione per evitare lo sterminio legalizzato è che gran parte dei cuccioli nati negli ultimi anni non arriva all’età adulta. Secondo le stime del gruppo di Smith, il 60% dei piccoli di canguro resterà tale. Questo accade soprattutto perché perdono la mamma in seguito alle uccisioni o agli incidenti stradali.

Il marsupio li protegge dall’impatto nella gran parte dei casi, ma sono poi destinati a morte certa. Se vengono lasciati lì, moriranno di fame o di freddo. I cacciatori, a volte, mettono in atto una pratica estremamente brutale: “Prendono i cuccioli per le zampe e scaraventano le loro piccole teste contro un masso o un albero“, racconta Smith. 

Una pratica ‘autorizzata’: gli enti parco nazionali raccomandano che un cucciolo di canguro vada ucciso con un forte trauma alla testa. Si tratta, a quanto pare, del modo “umano” per compiere quest’azione. Immaginiamo cosa voglia dire per loro inumano.

Infine, secondo gli ambientalisti, le ragioni del governo non sono sostenute da evidenze scientifiche.


“Non c’è alcuna prova convincente del fatto che i canguri causano danni all’ecosistema. Infatti, contribuiscono a tenere basso il livello dell’erba – prevenendo gli incendi – e fertilizzano un suolo povero di nutrienti”, conclude Smith.


Fontehttps://www.ambientebio.it/animali/mattanza-canguri-australia/

lunedì 27 febbraio 2017

E' ALLARME PESTICIDI: bambini intossicati da sostanze cancerogene

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VENEZIA: sono state riscontrate sostanze perfluoroalchiliche di ben 30 volte superiori al normale nei campioni dei prelievi del sangue, eseguiti su cinquanta ragazzi quattordicenni residenti nella cosiddetta 'zona rossa' interessata dagli sversamenti della fabbrica Miteni nelle acque. 

Leggi anchehttp://www.veronasera.it/cronaca/pfas-rivelazioni-ex-operaio-miteni-inquinamento-acqua-pesticidi-11-maggio-2016.html


I valori mostrano una mediana quasi uguale a quella riscontrata all'interno del campione monitorato nel 2016 dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss): 64 nanogrammi di sostanze pfas nel sangue contro 70. 

La media nazionale dei non esposti è attorno ai 2-3 nanogrammi!!

Allo screening ha aderito l'80% dei nati nel 2002 residenti in 21 Comuni.




Le sostanze perfluoroalchiliche 
sono cancerogene in America 
ma in Veneto sono innocue.


Il consigliere regionale Andrea Zanoni del Pd osserva: «La Regione deve far chiudere la Miteni, bonificare il sito contaminato e promuovere una causa civile per il risarcimento dei danni subiti da comuni, consorzi acquedottistici, allevatori, agricoltori, cittadini».



domenica 26 febbraio 2017

Le piramidi bosniache incontrano Nikola Tesla - Nuovi studi confermano onde stazionarie

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Il Dr. Semir Osmanagic, lo scopritore delle piramidi bosniache racconta di aver fatto un altra affascinante scoperta che cambia non solo la storia del continente europeo, ma quello di tutto il pianeta.

 La scoperta di onde stazionarie di Tesla nella parte superiore della piramide bosniaca del Sole che si ritiene viaggino più veloce della velocità della luce, senza perdere potenza mentre attraversano i cosmici corpi dimostra l’esistenza di qualcosa denominato una rete cosmica o internet cosmico che consente una comunicazione intergalattica immediata in tutto l’universo, scrive il Dott Osmanagic.

Fenomeni energetici registrati sopra la Piramide del Sole a Visoko danno una diversa visione delle piramide rispetto alle convenzionali spiegazioni dogmatiche. 





Le piramidi sono ripetitori di energia
che inviano e ricevono informazioni 
attraverso il sole.



UN INTERNET COSMICO?

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Per molti altri ricercatori, tra i quali il più importante è Nikola Tesla, le onde scalari, o onde stazionarie, creati nell’interazione dei campi di torsione viaggiano a velocità superiori a quella della luce. 

Si stima una velocità di 10 miliardi di volte più veloce di quella della luce. In tal modo, i campi di torsione possono muoversi attraverso qualsiasi altro corpo cosmico (pianeti, soli) senza spreco di energia. 

Questo significa che sono in grado di viaggiare a grande velocità, trasferire informazioni / energia e che non c’è alcuna perdita in qualità e in quantità di informazioni. 

E’ come avere a due estremità due produttori (generatori) dell’energia che stanno mutuamente comunicando attraverso i Campi di Torsione di Tesla (Onde). Il trasferimento dati tra le due estremità è quasi istantaneo, anche tra due corpi distanti del Cosmo e le informazioni non perde la loro qualità durante il trasferimento. 


Risultati immagini per piramide bosniaLa piramide è la più potente di tutte le forme geometriche in termini di energie. Se situata sopra un punto potente di energia, la piramide diventa un amplificatore di tale energia. Sotto la piramide bosniaca del Sole, ci sono piastre di ferro (che generano campi elettromagnetici) e un flusso di acqua sotterranea (che rilascia ioni negativi). Il sottostante flusso d’acqua sotterranea, crea l’energia elettrica insieme alle piastre di ferro presenti sopra. Inoltre, troviamo del magnetismo naturale, energia Orgone.

Questi fenomeni energetici possono essere misurati con i nostri strumenti scientifici.

Ma, come possiamo misurare i fenomeni energetici per i quali non abbiamo ancora sviluppato gli strumenti scientifici?

Sulla superficie della Piramide bosniaca del Sole, durante gli scavi archeologici, abbiamo trovato un sacco di cristalli di quarzo. Il cristallo è presente anche nei tunnel sotterranei e probabilmente sotto la piramide.




È noto che il cristallo di quarzo 
riceve e quindi amplifica l’energia. 



Le cavità e le gallerie sotterranee possono aumentare l’energia.
Risultati immagini per Dr. Semir OsmanagicLa disposizione a spirale dei sette livelli di gallerie all’interno delle piramidi porta all’accelerazione del movimento dell’energia ed amplifica la loro intensità. Il ricercatore finlandese Mika Virpiranta ha scoperto che 26 linee vulcaniche conducono verso la Piramide bosniaca del Sole. Se la piramide si trova sulla linea che collega due vulcani allora la struttura si trova su una linea vulcanica.

Nel caso delle piramidi bosniache, ben 15 delle 26 linee hanno tre, quattro o cinque vulcani posizionato nella stessa linea.

Questo fattore dimostra ancora una volta l’importanza della posizione delle piramidi a Visoko, perché i vulcani sono fonti di energia: lava, ferro, cristalli e minerali scrive il Dott Osmanagic.


Inoltre, se osserviamo le posizioni precise della serie di piramidi a Visoko (un triangolo equilatero tra la Piramide del Sole, della Luna, e del Drago, un altro triangolo tra la Piramide dell’Amore, quella della Terra e quella della struttura Fojnica) e osserviamo gli elementi di geometria sacra (“Fiore della vita, formula di Fibonacci), notiamo che l’intera area è stata progettata per creare un potente complesso di energia che chiamiamo la valle delle piramidi bosniache.

I confini originali sono qualcosa che probabilmente non conosceremo mai.

Inoltre, il flusso di energia utilizzata era molto più intenso in passato. Il nostro pianeta una volta era più forte e più sano, in qualche momento durante la fine dell’ultima era glaciale, circa 12.000 anni fa.

“Una quindicina di anni fa, ho scritto circa il ruolo degli antichi Maya come” cronometristi cosmici “nei libri e sulla civiltà il cui scopo era quello di armonizzare la frequenza del nostro pianeta con quella del Sole A quel tempo la mia ipotesi è stata presa dalla redazione di Wikipedia e utilizzata come “un argomento per screditarme” .- Dr. Osmanagic.

La mia ricerca e la tesi secondo cui le piramidi sarebbero state costruite in tutto il mondo, e che le piramidi più antichi sono anche le più grandi, ha portato a situazioni in cui gli egittologi hanno creato un muro di ostilità nei miei confronti.

La mia affermazione che la Piramide bosniaca del Sole è la più antica piramide in tutto il mondo ha portato ad una reazione del più influente egittologo sul pianeta: Zahi Hawass, che ha fatto molto per impedirmi di accedere ai principali canali televisivi scientifici di tutto il mondo.

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La nostra prova che indica che la piramide più antica e meglio costruita sulla Terra può essere identificata con la Piramide del Sole e l’esistenza della più grande rete di tunnel preistorici ha portato a petizioni scritte inviate alla Associazione Archeologica europea contro la nostra ricerca .

Tuttavia, il tempo e gli argomenti scientifici confermano che avevamo ragione e che loro avevano torto, scrive il Dott Osmanagic. Ma non solo sono libri di storia ad essere sbagliati, ciò che ci viene insegnato è sbagliato, o meglio, tutti i settori di base della conoscenza sono programmati male.

Il Dr. Osmanagic sostiene che i fisici, gli astronomi e i geologi insistono sul fatto che l’universo è stato creato a seguito del Big Bang e che oggi l’universo è in rapida espansione.

I biologi continuano a sostenere il darwinismo e dire che la vita nasce dalla materia inorganica, che l’evoluzione rende possibile lo sviluppo delle specie viventi e che l’uomo discende dalle scimmie.

Si sbagliano, sostiene il Dr. Osmanagic.

La vita ha avuto origine grazie ad un intervento sul nostro pianeta, le specie sulla Terra sono cambiate, nel lungo termine, in seguito ad esperimenti in cui l’evoluzione ha un ruolo minore, e l’homo sapiens è il risultato di ingegneria genetica.

E, naturalmente, non siamo la prima né la civiltà più avanzata nella storia del pianeta.


Fontehttp://www.radiosarajevo.ba/magazin/zanimljivosti/semir-osmanagic-otkrio-teslina-torziona-polja-na-bosanskim-piramidama/254189


venerdì 24 febbraio 2017

U.S.A: giornalisti picchiati per aver documentato la repressione contro gli Indiani a Standing Rock

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L’obiettivo delle forze dell’ordine è fin troppo chiaro:


Censurare l’informazione libera e pulita allo scopo di interrompere quella solidarietà internazionale che si è venuta a creare attorno a Standing Rock.




Mercoledì 22 febbraio è iniziato lo sgombero di Standing Rock, dei vari accampamenti che in questi mesi sono stati eretti dai Sioux e dai numerosi solidali che si sono uniti a loro in quella che rappresenta uno dei simboli della lotta per la liberazione della Terra

Una lotta contro il progetto Dakota Access Pipeline che, se realizzato, sventrerebbe le terre da sempre popolate e protette dai Sioux mettendo a serio rischio di inquinamento le risorse idriche della zona considerando, tra l’altro, che un tratto del gasdotto passerebbe sotto il letto del fiume Missouri.


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Intorno alle ore 15 (orario del Nord Dakota, circa le 23 in Europa) sono iniziate le operazioni di rastrellamento condotte dalla poliziaIl primo accampamento a saltare è stato quello degli Oceti Sakowin, dove capanne e baracche sono state date alle fiamme (video) spingendo così le persone a riunirsi con i resistenti dei campi Cheyenne e Sacred Stone Camp, sulle rive del fiume Missouri.

Ma gli atti di repressione e le violenze della polizia hanno colpito sopratutto i giornalisti indipendenti presenti sul campo, un’operazione mirata a tagliare quella copertura mediatica che in questi ultimi mesi ha permesso di far conoscere la resistenza Sioux in tutto il mondo.


L’obiettivo delle forze dell’ordine è fin troppo chiaro:
censurare l’informazione libera e pulita allo scopo di interrompere quella solidarietà internazionale che si è venuta a creare attorno a Standing Rock.


Immagine correlataFino a questo momento sarebbero 10 le persone arrestate nel corso degli scontri della scorsa notte tra cui Eric Poemz, uno dei primi giornalisti indipendenti ad esser stato aggredito mentre riprendeva l’inizio dei raid da parte della polizia.

Come si può vedere dal video che ne documenta l’aggressione, Eric è stato rincorso e costretto a terra da alcuni agenti che, mentre gli procuravano la rottura dell’anca, urlavano al giornalista “uno di noi, due di voi”, frase che ricorda anche troppo bene l’epoca nazista.

Le operazioni di rastrellamento dovrebbero riprendere alle 9 di oggi, 23 febbraio (circa le 18 in Europa), mentre per il 10 marzo è prevista una grande manifestazione per le strade di Washington.rise standingrock


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Cercheremo di tenervi informati sugli sviluppi, e per aggiornamenti in tempo reale vi consigliamo di seguire il portale indipendente Unicorn Riot che potete trovare anche su twitter.

Non importa dove vi troviate, siamo tutti/e abitanti dello stesso pianeta, la lotta Sioux per la resistenza di Standing Rock è la lotta per la difesa e la liberazione della Terra e di chi la popola, ed ora più che mai necessitano di solidarietà e sopratutto di quel supporto informativo che le forze dell’ordine stanno tentando di tagliargli, impedendo così che la verità possa essere diffusa perché un popolo ignorante è più facile da governare.


Fontehttp://earthriot.altervista.org/blog/4150-2/



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giovedì 23 febbraio 2017

Assassinato il giornalista che indagava sul legame vaccini-autismo

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DOCUMENTO (Sintesi, titolo e sottotitoli di Valdo Vaccaro)

UCCISIONE DEL GIORNALISTA INVESTIGATIVO DAN OLMSTED DA PARTE DELLA CIA, E SOLIDARIETÀ DI ROBERT DE NIRO CON DONALD TRUMP

L’icona di Hollywood Robert De Niro si schiera con Trump dopo che la CIA uccide il giornalista investigativo Esperto di autismo. Robert F. Kennedy Jr. e Robert De Niro offrono $ 100.000 a chiunque possa fornire la prova che i vaccini sono sicuri. (World Project Mercury)



SORPRENDENTE RELAZIONE 
DEL MINISTERO DELLA SANITÀ

Una sorprendente Relazione del Ministero della Sanità (MoH) afferma che il grande attore Robert De Niro, si è infuriato dopo che il 23 gennaio è sorto il sospetto di omicidio per mano della Central Intelligence Agency (CIA) del grande giornalista investigativo sull’autismo Dan Olmsted. De Niro si è schierato al fianco del presidente Donald Trump e si è unito alla scelta del Presidente di impostare una nuova “Commissione per la sicurezza dei vaccini”, unendosi a Robert F. Kennedy Jr. all’offerta di $ 100.000 a chiunque possa dimostrare la sicurezza dei vaccini.




NOMINA DI ROBERT F. KENNEDY A PRESIDENT 
DEL GOLDEN VACCINE SAFETY TASK FORCE

Secondo questo rapporto, appena due settimane prima del giuramento, il Presidente eletto Trump ha sconvolto l’intero media mainstream degli Stati Uniti con un assalto diretto sul collegamento della congiura vaccino-autismo. Lo ha fatto nominando Robert F. Kennedy Jr, figlio e nipote dei leader americani assassinati Robert F. Kennedy Sr. e il presidente John F. Kennedy, a presidente del Golden Vaccine Safety Task Force. Kennedy era già stato oltraggiato da questi media di propaganda delle elite dopo la pubblicazione di un manifesto intitolato Mercury & Vaccines, che collega i vaccini per l’infanzia con l’autismo.




PROGRAMMA DI INCONTRO 
PR IL 24 GENNAIO ALLA CASA BIANCA

Dopo il giuramento ufficiale, Robert F. Kennedy Jr. aveva programmato un incontro per il 24 gennaio alla Casa Bianca, dove aveva intenzione di introdurre Dan Olmsted al Presidente Trump. Da reporter investigativo della United Press International (UPI), Olmsted ha denunciato pubblicamente il massiccio insabbiamento della US Army sull’inventato farmaco antimalaria Lariam che ha, letteralmente, fatto perdere la mente agli utilizzatori per trasformarsi in un devastante omicidio.


LEGGI ANCHE: http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2015/06/ucciso-il-dottore-anti-vaccini.html




COPERTURA DELL’ESERCITO USA 
SUL FARMACO ASSASSINO LARIAM

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A seguito della denuncia di Dan Olmsted si è appresa l’enorme copertura fatta dall’esercito degli Stati Uniti sul farmaco assassino anti-malaria Lariam. Olmsted ha utilizzato le sue conoscenze nel campo dei farmaci per denunciare la misteriosa ascesa di una nuova malattia infantile del 20° secolo chiamata autismo, e che nel suo articolo ha scritto: 

“Dove sono gli autistici tra gli Amish? Qui nella contea di Lancaster, cuore della Pennsylvania olandese, ci dovrebbero essere ben più di 100 casi con una qualche forma di disturbo. Sono venuto qui a trovarli, ma finora la mia missione è fallita, e in pochissimi fanno domande interessanti o esprimono punti di vista sull’autismo.




AUTISMO MALATTIA IN GIRO DA MILLENNI

Il consenso scientifico tradizionale dice che l’autismo è una malattia genetica complessa, che è in giro da millenni più o meno con la stessa diffusione. Che la prevalenza è ormai considerata 1 ogni 166 bambini nati negli Stati Uniti. Applicando tale modello nella contea di Lancaster, ci dovrebbero essere più di 130 uomini Amish, donne e bambini con lo spettro di questo disturbo autistico. Ben oltre 100, in termini grezzi.




RICERCA TRA GLI AMISH

Ciò significa che almeno 50 persone Amish di tutte le età che vivono nella contea di Lancaster devono manifestare la completa sindrome di autismo, il classico autismo descritto nel 1943 dallo psichiatra infantile Leo Kanner alla Johns Hopkins University. 
Il disturbo completo-sindrome è difficile da evitare, caratterizzato nello sviluppo marcatamente anormale o nella compromissione dell’interazione sociale e della comunicazione in un repertorio marcatamente ristretto di attività e interessi, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Perché preoccuparsi di cercarli tra gli Amish? Perché potrebbero contenere indizi per la causa dell’autismo.




GLI ARTICOLI DI DAN OLMSTED SULL’AUTISMO 
SONO TRA I PIÙ TEMUTI IN USA

Risultati immagini per DAN OLMSTEDImportante notare negli articoli del ricercatore Dan Olmsted sull’autismo, dice il rapporto, è che sono alcuni dei più temuti negli Stati Uniti, tanto che l’ex premio Emmy vinto dal giornalista-produttore, Sharyl Attkisson della CBS New, con il quale Olmsted aveva lavorato in un programma televisivo di denuncia sulla copertura dell’esercito USA per il Lariam, lo ha personalmente archiviato. Quando Attkisson chiese ai funzionari dei Centers for Disease Control (CDC) sulla mancanza di autismo tra i vaccinati Amish, affermarono scandalosamente che è dovuto al fatto che questi agricoltori religiosi non usano l’elettricità. Gli articoli investigativi di Dan Olmsted pubblicati da UPI sull’autismo, sono così temuti che Sharyl Attkisson ha dovuto archiviarli su un server fuori dagli USA nel regno dell’Isola di Tonga.




AVVERTIMENTI E MINACCE 
PRIMA DELL’ASSASSINIO VERO E PROPRIO

Non solo temevano entrambi gli articoli di Dan Olmsted sull’autismo, continua il rapporto, ma, anche, la sua stessa persona, come evidenziato da poche settimane prima della sua morte, ha iniziato a ricevere avvertimenti anonimi che minacciano la sua vita se avesse avuto il coraggio di incontrare il presidente Trump. Subito dopo è seguita la misteriosa morte dell’ ex-marito di sua sorella e, il giorno prima di incontrare Trump, come se sapesse ciò che stava per accadere, ha cripticamente scritto il suo proprio messaggio di morte, finendo con queste parole: “Un PS per il 2017. Se dici quello che pensi e mantieni la tua posizione potrà accadere che anche il presidente degli Stati Uniti arriverà ad essere concorde”.




IL GIORNO PRIMA DELL’INCONTRO CON TRUMP OLMSTED È STATO TROVATO MORTO NELLA SUA CASA

Risultati immagini per AUTISMO VACCINIPurtroppo, però, scrive il rapporto nel triste documento, il giorno prima della riunione dove si dovevano presentate le prove sul collegamento vaccini-autismo al presidente Trump, Dan Olmsted è stato trovato morto nella sua casa di Falls Church, in Virginia. 

I funzionari dichiarano che la sua morte dipende da cause naturali, senza fare nessuna autopsia. Hanno poi cremato il suo corpo entro 7 ore, e non una sola testata giornalistica dei media mainstream americani si sono preoccupati di scrivere una sola riga sulla sua straordinaria carriera al servizio del genere umano e delle migliaia di vite che ha salvato.




FORTI LEGAMI DELLA CIA CON BIG PHARMA

Dan Olmsted, possa il Signore concederti la pace in cielo, cosa che ti ha negato questo mondo!

Questo rapporto si conclude con un addendum del Servizi Segreto Estero (SVR) che suggerisce e allude che la morte di Dan Olmstead è direttamente legata alla CIA a causa del legame tra questa agenzia di spionaggio e le aziende di Big Pharma su cui il giornalista stava indagando prima della sua morte, al fine di dimostrare che l’autismo era solo la punta dell’iceberg di una cospirazione di massa per controllare la mente e i corpi delle persone, mediante farmaci al fine di mantenerli docili, o come il farmaco Lariam ha fatto, rendoli assassini.

Fontehttps://www.valdovaccaro.com/2017/02/assassinio-usa-dan-olmsted-accusatore-dei-vaccini-autistici/

Le piante hanno un loro carattere, annusano, comunicano e cantano!

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Potrà sembrare assurdo, ma piante ed esseri umani si somigliano più di quanto potessimo immaginare. Diversi studi eseguiti nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che le piante possiedono una serie di caratteristiche sorprendenti e che, per certi aspetti alcuni loro “comportamenti" sono simili ai nostri.


Le piante sono capaci di percepire il pericolo e di sapere esattamente cosa “fare” per evitare i predatori.



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Non molto tempo fa, un gruppo di scienziati ha scoperto che le piante sono in grado di ascoltare, di vedere, annusare e di possedere la capacità di apprendere, ricordare, e comunicare. Inoltre, non solo a loro non piace il frastuono prodotto dalle attività umane, ma fatto ancor più sorprendente, le piante sono anche in grado di fare musica e di cantare!

Insomma, i ricercatori hanno scoperto che la biologia umana e quella vegetale sono molto più vicine di quanto non si sia mai compreso e l’analisi di queste somiglianze potrebbe avere ricadute benefiche nello studio delle basi biologiche di malattie come il cancro.


L’altruismo delle piante:

Risultati immagini per fioriIn un esperimento condotto da alcuni ricercatori dell’Università del Colorado, si è dimostrato che le piante, tra le numerose caratteristiche, sono anche anche altruiste. Gli studiosi hanno esaminato dei semi di mais fecondato, ognuno dei quali conteneva due “fratelli” (un embrione e un pò di tessuto cellulare noto come “endosperma”, che alimenta l’embrione durante la sua crescita).

Nello studio sono state messe a confronto la crescita e il comportamento di embrioni e di endosperma di semi che condividono gli stessi genitori, e il comportamento di embrioni e di endosperma che avevano la stessa madre, ma padri geneticamente differenti.

I risultati hanno indicato che il gruppo di embrioni con gli stessi genitori presentavano una maggiore quantità di endosperma, rispetto agli embrioni con la stessa madre, ma con un padre diverso”, spiega la professoressa Pamela Diggle del dipartimento di biologia evolutiva. “Abbiamo scoperto che l’endosperma del gruppo di embrioni che non condivide lo stesso sembra essere meno cooperativo, presentandosi in quantità minore rispetto all’altro gruppo”.

A quanto pare, l’endosperma è più propenso a sacrificarsi per gli individui di una stessa famiglia. “Una delle leggi fondamentali della natura è che se per essere altruisti, bisogna rinunciare ai vostri parenti più stretti. L’altruismo si evolve solo se il benefattore è un parente stretto del beneficiario. Quando l’endosperma dà tutto il suo cibo per l’embrione e poi muore, esprime la più alta forma di altruismo”, conclude la Diggle.


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Un esperimento simile fu pubblicato già due anni fa sull’American Journal of Botany, riportato in un resoconto del blog Biosproject: Earth. Guillermo Murphy e Susan Dudley hanno scoperto che la pianta Impatiens pallida, conosciuta con il nome comune di gamba di vetro, vegetale erbaceo delle foreste orientali del Nord America, riconosce i suoi simili e modifica il suo comportamento in relazione al grado di parentela delle piante che gli crescono accanto.

Dudley e Murphy hanno selezionato semi di Impatiens pallida e li hanno piantati in vasi diversi, ognuno dei quali poteva accogliere semi delle piante della stessa famiglia o di piante geneticamente lontane, in seguito hanno manipolato la radiazione luminosa e la sua intensità per vedere se la strategia per catturare più luce dipendesse dal grado di parentela degli individui vicini.

I ricercatori hanno constatato differenti risposte da parte dell’Impatiens a seconda che la pianta era cresciuta con i parenti o con piante estranee. Per la precisione i due biologi hanno scoperto che le piante “consanguinee” che si venivano a trovare insieme nei vasi, modificavano la loro morfologia modellando la crescita dei rami in modo da non fare ombra alle piante vicine.

Un fenomeno straordinario: il Canto Delle Piante.

Uno dei fenomeni più affascinanti delle piante, e forse il più sorprendente, è la loro capacità di cantare e comporre musica! 
E l’ascolto delle loro composizioni e davvero rilassante. Alcuni ricercatori della Federazione di Damanhur, una comunità etico-spirituale situata a Vidracco in Piemonte, sin dal 1975 stanno compiendo una serie di osservazioni sulle piante, al fine di comprendere le loro capacità uniche.

Grazie all’ausilio di alcuni dispositivi che hanno creato per registrare la reattività delle piante nel loro ambiente naturale, i ricercatori hanno scoperto che le piante sono in grado di apprendere e di comunicare tra loro.

Applicando un semplice principio della fisica, i ricercatori hanno utilizzato una variante del ponte di Wheatstone, un circuito elettrico utilizzato per misurare la resistenza elettrica tra i due poli di un circuito a ponte.

Il dispositivo è stato utilizzato per misurare le differenze elettriche tra le foglie e le radici della pianta. Tali misure, poi, vengono tradotte in una serie di effetti, tra cui musica, accensione di luci, movimento e molti altri.


Come tengono a precisare i ricercatori, le piante non corrono alcun pericolo, in quanto si utilizzano correnti di intensità molto bassa.
Secondo i ricercatori di Damanhur, ogni creatura vivente, animale o vegetale, produce una variazione di potenziale elettrico, a seconda delle emozioni che sperimenta. Pare che le piante registrino le variazioni più significative quando avvertono l’avvicinarsi della persona che si prende cura di loro, quando vengono bagnate, quando gli si parla e durante la diffusione di musica.

La reazione fisiologica della pianta viene poi espressa attraverso le apparecchiature elettroniche ideati dai ricercatori. L’applicazione più suggestiva è stata quella di tradurre tali variazioni in note musicali.

Gli esperimenti hanno dimostrato che le piante sembrano apprezzare molto di imparare ad utilizzare scale musicali e anche di produrre musica per conto proprio, grazie all’utilizzo di un sintetizzatore.

Anche se non esistono altre ricerche scientifiche condotte su questo argomento, non si può negare che l’ascolto di questa musica “vegetale” sia una gioia per l’anima.






Fontehttp://www.ilnavigatorecurioso.it/2017/02/17/vita-segreta-delle-piante-annusano-comunicano-cantano-e-sono-pure-altruiste/

mercoledì 22 febbraio 2017

TESI SHOCK: furono gli U.S.A a provocare il disastro di Chernobyl?

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Articolo di Luca Baldelli:

La data del 26 aprile 1986 è entrata nella storia, e ci rimarrà per sempre, per il tragico incidente di Chernobyl: nell’accezione ucraina ancora più incisiva e forte, è da più di 30 anni, e lo sarà ancora per molti anni, il simbolo dei rischi connessi al nucleare e al suo sviluppo. 


Risultati immagini per chernobylLa versione ufficiale ci ha informati, e continua a ripeterci, che in quel giorno, alle ore 1:23, presso la centrale nucleare situata a 3 km da Prypjat e a 18 km da Chernobyl, avvenne il fatale incidente: il personale, in maniera inopinata ed irresponsabile, in violazione di numerosi protocolli e allo scopo di eseguire un test per saggiare la sicurezza complessiva dell’impianto, avrebbe aumentato repentinamente la temperatura nel nocciolo del reattore numero 4. 

La scissione dell’acqua in idrogeno ed ossigeno, determinata da quella dinamica, avrebbe provocato la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore, con esplosione, scoperchiamento dello stesso e conseguente, vasto incendio della grafite, minerale presente, negli impianti nucleari, in barre per assorbire le radiazioni. 


Risultati immagini per chernobyl malformazioniUna nuvola di materiale radioattivo, sprigionandosi, avrebbe esteso la sua mortifera ombra su un’area sterminata. 
Fin qui, la versione ufficiale, illuminante e certamente degna di fede rispetto alla descrizione oggettiva di alcuni passaggi, ma assolutamente lacunosa e omertosa sul quadro generale esistente in quella maledetta notte dell’aprile ’86. 

Versione che diventa addirittura grottesca e paradossale quando pretende di accreditare presunte carenze strutturali della centrale nucleare esistente, costruita invece secondo i più rigorosi criteri allora esistenti, a livello edile ed ingegneristico. Che poi il nucleare sia intrinsecamente pericoloso, vulnerabile e rischioso, questa è una considerazione, almeno per chi scrive, assolutamente condivisibile, ma che vale a Chernobyl come a Fukushima e in ogni altra parte del mondo. 

La verità ufficiale, diffusa con al potere il revisionista Gorbaciov, legato alle centrali imperialiste e ai circoli mondialisti, è tutto fuorché oro colato da custodire nei crogioli della ricerca storica: è, con ogni evidenza, una verità di comodo, come dimostrano diversi fatti. 





Vediamoli uno per uno:

L’insigne fisico nucleare Nikolaj Kravchuk, supportato da altri eminenti calibri della scienza russa ed ucraina, tra i quali I.A. Kravets e V.A. Vyshinskij, presentò nel 2011 uno studio sull’incidente occorso alla centrale nucleare ucraina, dal titolo di per sé eloquente: “L’enigma del disastro di Chernobyl”. 


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Frutto di ricerche condotte con coraggio, abnegazione e autentica sete di verità, tale studio ha sollevato polemiche e provocato la levata di scudi del mondo accademico, chiuso nel suo conformismo, quando non nella complicità verso la disinformazione pilotata dal potere che lo sostiene, lo foraggia, ne avalla o ne impone le tesi ufficiali. 

Per il suo testo decisamente al di là di ogni verità di comodo, Kravchuk ha subito un ostracismo che nemmeno al più immorale e abietto dei delinquenti sarebbe toccato in sorte: dileggiato, emarginato, minacciato, è stato infine espulso (lui, studioso tra i migliori presenti sul campo!) dall’Istituto di Fisica Teorica “Bogoljubov” dell’Accademia Nazionale delle Scienza dell’Ucraina, quello stesso Istituto che ha visto, nei decenni, operare con profitto e risultati apprezzati a livello mondiale calibri quali lo scienziato eponimo, ovvero Nikolaj Nikolaevich Bogoljubov, Aleksandr Sergeevich Davydov, Aleksej Grigorevic Sitenko. 





Il torto di Nikolaj Kravchuk qual è stato? 



Risultati immagini per chernobylUno solo, ma imperdonabile: quello di aver evidenziato, con rigore analitico e inappuntabile metodo scientifico, i talloni d’Achille della tesi ufficiale sull’incidente di Chernobyl, diffusa subito dalla cupola gorbacioviana affinché il mondo pensasse a negligenze, arretratezze strutturali della base materiale industriale e scientifica dell’URSS, debolezze inesistenti, anziché ad altro, in primis a complotti orchestrati e condotti per minare l’URSS in quanto unica potenza capace di competere con il mondo capitalista e superarlo per produttività, concorrenzialità, capacità di costruire una società migliore, a misura d’uomo. 

In primis, Kravchuk dimostra, con dovizia di dati, come l’azione di sollecitazione sul reattore n. 4 sia stata reiterata nel tempo, a partire dal 1° aprile 1986 fino al 23 dello stesso mese, e non esercitata solo la notte del tragico incidente, nel quadro del famoso “test di sicurezza”, come ha preteso e pretende il “dogma” ufficiale. 





Tutto ciò in nome di un obiettivo, 
lucido e scientemente perseguito, 
volto a sabotare la centrale. 




Kravchuk non usa troppo la parola “complotto”, o meglio non ne fa abuso, ma quando scrive che, a Chernobyl, nell’aprile del 1986, sono state poste in essere “azioni ben pianificate e pre–implementate”, intende rendere pienamente intellegibile una situazione nella quale tutto ha avuto posto, fuorché la casualità. 


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In particolare, il reattore n. 4 era stato stipato di materiali radioattivi con un contenuto fino a 1500 MegaCurie (il “Curie” è l’unità di misura della radioattività, adottata a partire dal Congresso Internazionale di Radiologia di Bruxelles del 1910). In alcune cellule del reattore, poi, era presente del Plutonio 239, combustibile utilizzato nei sottomarini nucleari e potente fattore d’innalzamento della temperatura complessiva. 

Tutto questo non poteva essere né casuale né incidentale: dobbiamo pensare vi fosse, altresì, la deliberata volontà di mandare in tilt l’impianto, di provocare un incidente, a meno di non postulare la follia, l’insania di qualcuno come il movente unico e solo del fatto, dopodiché non si spiegherebbero però le coperture, gli insabbiamenti, i depistaggi sistematicamente attuati dal vertice del potere, in URSS come a livello mondiale. 


Vi sono però altri tasselli che, messi insieme, vanno a comporre un mosaico inquietante: la notte del 26 aprile, qualificati specialisti in forza alla centrale, a partire da A. Chernyshev, non furono autorizzati a prestare servizio e altri presenti fecero di tutto, disperatamente, per fare in modo che Anatolij Stepanovich Djatlov, ingegnere capo, quadro direttivo della centrale, stoppasse l’assurdo test di sicurezza, nel quale, lo ribadiamo, la maggior parte dei sistemi di protezione era stata disattivata per… saggiare il livello di sicurezza dell’impianto (!!!). 





Come se, per testare la sicurezza di un’automobile, la si spingesse a 200 all’ora lungo una discesa, con i passeggeri privi di cinture di sicurezza e le portiere spalancate.



Vi era stata, da parte di molti quadri tecnici, una sollevazione generale contro le criminali sollecitazioni, ripetute nel tempo, del reattore n. 4? Djatlov era lo strumento di una volontà superiore alla quale non aveva voluto o saputo opporsi? 


Risultati immagini per chernobyl effetti radiazioniDi certo, si sa che almeno due tecnici, Aleksandr Akimov e Leonid Toptunov, furono minacciati di licenziamento per essersi opposti al disinserimento dei meccanismi di sicurezza, misura questa non solo folle, ma anche proibita dai protocolli disciplinanti il funzionamento della centrale. 

Sono ancora molti i lati oscuri della vicenda, ma, di certo, in quella primavera solo apparentemente dolce e rigenerante di 31 anni fa, a Chernobyl tutto era stato predisposto per la creazione di una “bomba” devastante, pronta ad esplodere senza freni e l’esito fu, in tal senso, coronato da successo. 

Non è tutto però: altri tre elementi aggiungono alla disamina dei fatti un corredo di precedenti e di circostanze da brivido. 

Già nel 1982 (ci si concentri su questa data, come vedremo in seguito, strategica!) il reattore n. 1 della centrale in questione, sempre a causa di “manovre errate”, aveva subito la distruzione dell’elemento centrale e si era evitata la catastrofe solo grazie alla prontezza e alla perizia del personale. 

Qualche anno dopo la tragedia, poi, vicino al teatro dell’esplosione furono ritrovate tracce di TNT e di esplosivo al plastico: ne parlò il giornale russo Trud in un articolo pubblicato nel numero 74 del 1995, subito circondato dal chiasso assordante dell’omertà, della congiura del silenzio, come sempre avviene quando la verità viene sbattuta in faccia a chi pensa che il Re sia nudo. 





A Chernobyl vi fu anche un’esplosione 
di natura terroristica? 



Una “doppia bomba”, con effetto combinato di ordigno ed esplosione indotta del reattore? Nessuno, su questo, ha fornito risposte efficaci e convincenti. Come nessuno le ha anche solo adombrate rispetto a quanto sostenuto dagli studiosi Je. Sobotovich e S. Chebanenko, i quali hanno riferito di aver trovato, nella zona della centrale nucleare, un gran numero di tracce di uranio altamente arricchito, ricollegando questo al “carico segreto£ con il quale era stato riempito il reattore n. 4 esploso. 

Chi poteva avere interesse a generare un disastro? 
E com’è possibile pensare che una parte dei tecnici presenti a Chernobyl accettasse di suicidarsi, anche in nome di piani eversivi condivisi? Andiamo per ordine.


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Come abbiamo già accennato, l’interesse a sabotare l’economia dell’URSS, il suo possente apparato infrastrutturale tecnico–scientifico, era ben vivo e anzi prioritario nelle strategie dell’imperialismo, specie dopo l’ascesa al potere, negli USA di Ronald Reagan, sostenuto dalle più agguerrite lobbies anticomuniste. 

Abbiamo prima parlato del 1982, anno nel quale il reattore n. 1 della centrale di Chernobyl subì un danno derivato da azioni “improvvide” del personale in servizio. 

Ebbene, in quello stesso anno la CIA di William Casey dava inizio al suo piano aggiornato di destabilizzazione dell’URSS e dei Paesi socialisti, mediante sabotaggi e attentati, piano approvato e “vidimato” da Reagan nel mese di gennaio, in coincidenza temporale con fatti come il rapimento Dozier in Italia, pilotato dai servizi USA, e il massiccio finanziamento del sindacato anticomunista polacco Solidarnosc ad opera delle centrali imperialiste. 

Il via alle “danze” terroristiche ed eversive lo diede l’esplosione di un gasdotto in Siberia, generata dall’impiego di un software difettoso, esportato deliberatamente dagli USA in URSS per produrre danni irreversibili. 

Il fuoco ed il fumo che si sprigionarono dalla deflagrazione, furono ripresi dai satelliti ed allarmarono un gran numero di persone, convinte che fosse avvenuta una catastrofe nucleare. 

Tutto ciò è stato raccontato, fin nei più minimi dettagli, da Thomas C. Reed, ex-membro del Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America, nel suo libro dal titolo “At the Abyss: An Insider’s History of The Cold War” (Sull’abisso: una storia della guerra fredda scritta da uno al dentro”), mai tradotto in Italia, Paese dove certe sudditanze dure a morire arrivano, spesso, al tragicomico epilogo dell’eccesso di zelo censorio, anche dopo che il “burattinaio” ha mostrato i fili. 

Alla luce di quanto narrato e documentato da Reed, come escludere che anche a Chernobyl, nel 1982 e nel 1986, possa essere avvenuto qualcosa di simile? 


Risultati immagini per chernobyl effetti radiazioniE qui già sento aleggiare le obiezioni, già prima fugacemente menzionate, di chi sa guardare poco lontano dal suo naso, ma anche di chi, in buona fede e sincera volontà di capire, strabuzza gli occhi davanti a scenari da Dottor Stranamore: com’è possibile che delle persone, per quanto pedine di un complotto, abbiano accettato scientemente di provocare un danno in una centrale nucleare dalle prevedibilissime tragiche conseguenze, in primis su esse stesse?


Chi si pone un simile interrogativo (legittimo nella misura in cui chi lo avanza non si è dato già risposte refrattarie ad ogni chiarimento in senso opposto), deve tener presente che, quando si studia un sabotaggio e lo si mette in atto, le conseguenze, spesso, vanno ben oltre le intenzioni. 

La notte del 26 aprile 1986, plausibilmente, chi ha attuato i piani del complotto pensava di certo a un sabotaggio che avrebbe comportato un danno ridotto, o non così devastante come quello che poi avvenne. 

L’importante era infliggere un vulnus all’economia ed all’immagine dell’URSS, consci del fatto che, con il nuovo indirizzo della Perestrojka, i panni sarebbero stati non lavati in casa, come avveniva prima (e giustamente, per certi fatti!) ma esposti in pubblico, a rinfocolare il coro mondiale del dileggio per l’“arretrata” e “pericolosa” tecnologia sovietica. 

La sottovalutazione delle conseguenze riconduce all’umana fallibilità, in questo caso accompagnata da comportamento criminale dei tecnici non solo in ordine allìatto compiuto, ma anche alla leggerezza (questa sì) con la quale si pensò di scartare a priori conseguenze più gravi. 

Ciò, naturalmente, nell’ipotesi in cui complotto vi sia stato, e su questo chi scrive intende non affermare dogmi di fede, ma portare elementi di riflessione.


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Le vicende processuali di alcuni responsabili della tragedia, in primis quella che interessò l’ingegner Djatlov, lasciano pensare a una trama molto poco “cristallina”: il dirigente in questione fu condannato, nel 1986, a 10 anni di colonia penale, ai sensi del Codice Penale della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, ma quattro anni dopo venne rilasciato, ufficialmente per una malattia grave (morirà nel 1995, a 64 anni). 

Appoggiato e sostenuto ad ogni piè sospinto dagli immancabili templari dell’antisovietismo Andrej Sacharov ed Elena Bonner, Djatlov dette la colpa di tutto quanto era accaduto ai progettisti dell’impianto, tesi debolissima e, anzi, inconsistente, visto che l’impianto di Chernobyl, a detta di molti scienziati, anche occidentali, era stato costruito con tutti i crismi della sicurezza strutturale. 


Djatlov sapeva e voleva coprire responsabilità sue e di altri?


Se poi a questo associamo il ritrovamento di tracce di TNT e di esplosivo al plastico attorno all’area dell’incidente, allora si può pensare addirittura ad un doppio binario: sabotaggio interno ed esplosivo collocato all’esterno, a rafforzare gli effetti disastrosi della deflagrazione, da parte di agenti stranieri introdottisi furtivamente e poi prontamente fuggiti. 


Risultati immagini per chernobyl effetti radiazioniIpotesi, congetture, certo, ma sostenute dai lati oscuri della vicenda, dai suoi “buchi neri” non ancora colmati dalla benefica luce della chiarezza, non meno che da fatti espliciti e sottaciuti o censurati con violenza. In tutto ciò, cosa sapeva Gorbaciov? 

Come minimo, vi erano quinte colonne al servizio dell’imperialismo, nel suo entourage, ma la sua stessa figura, come testimoniano le dichiarazioni rese all’Università di Ankara nel 1999, è tutt’altro che adamantina: l’ex-segretario del PCUS, coccolato dai circoli imperialisti mondiali, aveva pubblicamente affermato, in Turchia, di aver lavorato con gli statunitensi alla disgregazione dell’URSS

Non si spiegherebbero altrimenti misure e provvedimenti economici e politici che minarono la stabilità dell’URSS, il suo benessere e il suo potenziale produttivo, facendo regredire la seconda superpotenza mondiale allo status di colonia. 

Che anche Chernobyl abbia fatto parte della congiura antisovietica è perfettamente plausibile, quindi, con attori e comparse non solo stranieri, ma anche all’interno delle frontiere del Paese, a ripetere il copione stabilito almeno fin dal 1982 dai “gentiluomini” di Langley, come li definiva lucidamente, e con pepata ironia, la stampa sovietica fin dagli anni ’60.



Fonte: https://aurorasito.wordpress.com/2017/02/20/chernobyl-sabotaggio-imperialista/

martedì 21 febbraio 2017

Mentre in Italia trionfa il proibizionismo, in Colorado casa e cibo ai senzatetto grazie alla Marijuana





Per oltre cinquant’anni il dibattito sulla legalizzazione della marijuana è sempre stato molto acceso. Che siate favorevoli o no alla legalizzazione della cannabis il Colorado è l’esempio lampante dei benefici economici della marijuana.


Da quando – quattro anni fa – il Colorado ha legalizzato la cannabis i ricavi delle tasse provenienti dalla vendita della marijuana sono aumentati esponenzialmente anno dopo anno fino a toccare nel Giugno 2016 quota 70 milioni. Un risultato sorprendente!

Aurora, la terza città più grande dello stato del Colorado, ha deciso di utilizzare parte dei soldi incassati con le tasse sulla cannabis per finanziare le organizzazione non-profit locali che si occupano dei senzatetto della città.



Risultati immagini per cannabis colorado senzatetto
Per i prossimi tre anni infatti la città di Aurora stanzierà oltre 3 milioni di dollari derivati dagli introiti delle tasse sulla vendita della marijuana per finanziare le associazioni del territorio che lavorano senza sosta per fornire ostelli e cibo alla comunità locale dei senzatetto. Il denaro verrà erogato nel corso dei prossimi tre anni, 1.5 milioni saranno accreditati alle associazioni entro la fine dell’anno finanziario che terminerà nel Giugno del 2017.


La storica decisione, approvata a Maggio del 2016, ha fatto presto il giro del mondo e dimostra quanto la marijuana possa avere un effetto positivo sulle comunità locali più bisognose. Sull’argomento è intervenuto il consigliere comunale della città di Aurora , Bob Roths che ha dichiarato:




“ABBIAMO VOLUTO DIMOSTRARE AI CITTADINI L’ENORME IMPATTO CHE TUTTO QUESTO PORTA ALLA NOSTRA COMUNITÀ PUNTANDO SU QUESTO TIPO DI INIZIATIVE E PROGETTI CHE VERRANNO FINANZIATI”



La legalizzazione della marijuana è senza dubbio una questione molto controversa. Tuttavia il denaro che la città di Aurora ha ricavato dalla vendita della marijuana è la prova incontrovertibile dell’enorme impatto sociale che i ricavi della cannabis possono avere. 


Risultati immagini per cannabis colorado senzatettoLa città di Aurora sta utilizzando questi ricavi per fornire i diritti fondamentali a tutti i senzatetto che potranno continuare a vivere – finalmente – una vita dignitosa.

La vicenda del Colorado è solo uno dei tanti esempi di come la marijuana non sia solo una sostanza psicoattiva ma uno strumento economico formidabile per risolvere i problemi in molti paesi. In Italia dovremmo prendere esempio dal Colorado e capire quanto la legalizzazione della cannabis possa portare un effettivo beneficio all’intero paese.


Fontehttp://haze.academy/il-colorado-usa-i-soldi-incassati-dalla-marijuana-per-dare-cibo-e-casa-ai-senzatetto/

lunedì 20 febbraio 2017

ARRIVA IL MINISTERO DELLA VERITA' ORWELLIANO IN ITALIA: sarà punito il libero pensiero

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Articolo di Marco Bordoni per SakerItalia.it


Mettereste la faccia su un disegno di legge che abolisce la libertà di espressione imponendo la censura sui nuovi media? La risposta dipende evidentemente da molti fattori, fra cui il vostro appetito, il vostro amor proprio, ed ovviamente la qualità della vostra faccia.


La senatrice Gambaro, per fare un esempio, ha questa faccia qui:


Gambaro

Sembra simpatica e innocua: salvo per il fatto che vuole togliere il diritto di espressione.

Prendiamola alla larga. Con sentenza n. 54.946/16 la Corte di Cassazione ha stabilito che risponde penalmente il gestore del sito internet che consente la pubblicazione di un commento dal contenuto diffamatorio nei confronti di terzi. 

Diciamo questo per sgombrare ogni dubbio: gli strumenti legali per difendere i diritti fondamentali delle persone esistono già, e sono tranquillamente applicati dall'ordinamento. 
Ma qui non si sta parlando, evidentemente, di questo.

Quello uscito dal cilindro ieri è un disegno di legge (che vi invitiamo a consultare tenendo un sacchetto assorbente, di quelli che si trovano in areo infilati nel sedile davanti, sotto mano, cliccando qui) la cui unica finalità è quella di ammazzare ogni critica e di consolidare un nuovo autoritarismo.




IN POCHE PAROLE:
La Controinformazione sarà vietata e perseguita, e come nel romanzo profetico "1984" di George Orwell, l'unica fonte d'informazione concessa al cittadino sarà quella "ufficiale"



Riassunto degli ultimi 30 anni per i distratti
fine dell'URSS, offensiva del capitale sul lavoro, tradimento dei chierici della sinistra parlamentare ed extraparlamentare convertitasi al dogma Liberismo & NATO & Unione Europea & Euro, esplosione del debito pubblico, esplosione del debito privato, disintegrazione della compagine sociale, vi facciamo paura "arriva Putin!" ma dopo un anno non se la beve più nessuno. 



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Ci siete? Avete vissuto nello stesso mondo in cui ho vissuto io? OK, andiamo avanti.

Oggi siamo al punto in cui se tanto tanto il cittadino capisce quello che è successo (e lo può fare solo online, visto che i media mainstream sono una versione glamour del Volkischer Beobachter), si organizza e vota anche Attila pur di punire i responsabili del disastro. 

Contromisura: impedirgli di votare (vari papocchi elettorali con premi, sbarramenti e magheggi assortiti) impedirgli di informarsi (un saluto alla senatrice Adele) e, quando poi ci saranno le sommosse (perché ci saranno, anche se noi non ce le auguriamo*) esercito europeo. In due parole: regime e repressione. 

Tutto chiaro? Speriamo di si.


E' il momento di entrare nel merito. 
Risultati immagini per neolinguaSiamo di fronte ad una proposta di legge che entrerà in vigore fra tre mesi, fra un anno o mai a seconda del grado di priorità che le verrà assegnato dal governo, che non si è ancora espresso sul punto. Visto che questo testo è un mostro giuridico da competizione mondiale, possiamo contare sul fatto che nel corso dei lavori parlamentari cercheranno di pettinarlo, di fargli indossare un frac, e di presentarlo come un affabile gentiluomo. Nella sostanza, però, repressione era e repressione rimarrà.

Sarà importante la reazione che la cittadinanza riuscirà a dispiegare alla notizia e che verrà certamente misurata dai reali promotori (per trovare i quali bisogna partire dalla Senatrice Adele -acqua- salire alla Presidente Boldrini -acqua- e poi al Parlamento Europeo -fuochino- al Partito Democratico USA -fuoco- all'establishment che gestisce il mainstream -fuochissimo-). Se sarà fiacca prenderanno coraggio, se sarà veemente rimetteranno con gesto elegante il topo morto nella tasca da cui è uscito (quella della Senatrice) e diranno che scherzavano.




L'impianto del progetto di legge si basa sostanzialmente su tre articoli:

Art. 1: € 5.000 di multa per chi pubblica "attraverso piattaforme informatiche" (quindi non organi di stampa ufficiali: la chiameremo clausola salva Goracci) notizie "false, esagerate, tendenziose, che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi". Capito? L'"esagerazione" e la "tendenziosità" diventano reati. Sull'"antipatia" stiamo lavorando... ah già. Sull'antipatia non si può o finisce dentro tutta la maggioranza parlamentare.

Art. 2: € 5.000 di multa e minimo 12 mesi di reclusione anche per "chiunque... svolga una attività tale da recare nocumento agli interessi pubblici o da fuorviare settori dell'opinione pubblica, anche attraverso campagne con l'utilizzo di piattaforme informatiche". Montepremi raddoppiato (€ 10.000 e due anni di reclusione) per le campagne volte a "minare il processo democratico, anche a fini politici" (chi sa quali altri fini ci dovrebbero essere per minare il processo democratico... fare colpo sulla fidanzata?).

Art. 4: obbligo di comunicazione al Tribunale e di pubblicità della identità del responsabile del sito, ovvero il soggetto poi destinatario delle attenzioni di cui agli art. 1 e 2 (senza esclusione della responsabilità di eventuali autori terzi).

In sostanza: se passa questa roba, la controinformazione è finita, morta, kaputt.





“Chi controlla il passato controlla il futuro, 
chi controlla il presente controlla il passato”

George Orwell




Non ci vuol certo un consigliere di Cassazione per capire che si tratta di una pietanza avvelenata, cucinata per ammazzare la libertà di opinione assieme la principio di legalità.

Se non facciamo molto rumore adesso il regime fa un passo avanti determinante nella sua affermazione. Se c'è una cosa che abbiamo imparato da questa storia è che l'informazione online è potente e fa paura. Utilizziamo questo potere: condividiamo questa informazione ed il nostro sdegno con tutti i mezzi in nostro possesso.

Fonte e articolo completo: http://coscienzeinrete.net/politica/item/2906-ddl-gambaro-arriva-la-censura-online



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